Come è composto il nostro corpo? Massa magra vs massa grassa e in che modo l'alimentazione influisce sulla nostra salute.
“Siamo quello che mangiamo” asseriva nell’ottocento il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, sostenendo che un popolo può migliorare migliorando la propria alimentazione e al giorno d'oggi molti nutrizionisti sarebbero d'accordo.
I recenti studi scientifici dimostrano che mangiare meno aiuta a vivere meglio e più a lungo.
Oggi si sente parlare spesso del rapporto tra massa grassa vs massa magra, ma in che modo l’alimentazione può influire sull’apporto di grasso corporeo?
Il corpo umano può essere suddiviso in vari modi, ma quello più semplice prevede la scissione tra: massa grassa e massa magra.
La massa grassa o FM (Fat Mass) rappresenta la quantità totale di lipidi estraibili dal corpo umano. È costituita da tutto il grasso presente nel corpo umano, sia quello di superficie, ben visibile soprattutto se in sovrappeso, sia quello invisibile che circonda gli organi interni. La massa magra o LBM (Lean Body Mass) è costituita da muscoli, organi interni, ossa e tessuto connettivo; mentre la massa magra si misura attraverso vari metodi plicometria, bioimpedenziometrica.
La massa magra influenza il metabolismo basale: chi ha più muscoli consuma più calorie. Inoltre, favorisce l'utilizzo del glucosio tenendo quindi a bada la glicemia. E ciò accade soprattutto mentre si fa attività fisica. L'attivazione della massa magra con l'attività fisica consente anche di utilizzare i grassi nel sangue come fonte di energia: ecco perché per dimagrire, più che puntare alla perdita di peso con la riduzione calorica, conviene cercare di aumentare la percentuale di massa magra dell'organismo. La massa grassa non fa solo “volume”, ma è un tessuto metabolicamente attivo: “Produce alcuni ormoni o è deputato alla loro trasformazione, come nel caso degli ormoni sessuali.”
Le calorie hanno assunto il ruolo di regolatore dell’alimentazione a pensarci bene, sulle etichette nutrizionali, non guardiamo altro che il numero delle calorie.
E invece dobbiamo tenere conto che l’obesità, sempre più in aumento in Italia soprattutto nei bambini, deve intendersi come una lesione biochimica e della risposta fisiologica al cibo; ossia un'alterazione del fenotipo (cioè della manifestazione esteriore del patrimonio genetico) determinata da un gioco di inibizione e stimolazione del nostro DNA determinato dalle molecole che ingeriamo.
Il trattamento principale nel caso dell’obesità, se non dipenda da patologia, è la prevenzione, adottando stili di vita sani, grazie ad un'alimentazione corretta e ad un’attività fisica adeguata.
Un stile alimentare sano contribuisce a fornire l’energia quotidiana per il nostro organismo. Una giusta alimentazione è dunque determinante per uno sviluppo fisico sano a partire dalla fase prenatale, per poi continuare durante l'infanzia e nelle fasi successive della vita.
La composizione corporea è l’unione tra una componente genetica e l'attivazione risposte calibrate dall’ambiente familiare, scolastico, lavorativo e sociale.
Per questo nuovi studi della biologia come l’Epigenetica, provano a spiegare il nesso che vi è tra geni e ambiente sociale.
Epigenetica, studia le mutazioni genetiche di superficie, cioè quelle che non alterano la composizione del DNA, ma condizionano l’espressione dei geni. L'espressione genica può restare potenziale o rendersi manifesta a seconda che i geni vengano silenziati o attivati, proprio come i tasti di uno strumento.
Recenti studi hanno dimostrato che una modifica dell'epigenoma è dunque reversibile. L'epigenoma è un sistema che cambia continuamente nel corso della vita di un individuo e che reagisce rapidamente all'influenza dell'ambiente. Ad esempio il bruco e la farfalla sono lo stesso organismo, possiedono lo stesso DNA, eppure esibiscono fenotipi diversi in diverse fasi dello sviluppo: il genoma resta lo stesso, ma l'epigenoma cambia.
Le informazioni epigenetiche, e le possibili alterazioni, si manifestano anche nelle generazioni successive. Noi stessi portiamo, nel nostro pattern epigenomico, le informazioni dei nostri nonni e soprattutto delle nonne.
Attualmente le donne in gravidanza attuano, magari inconsapevolmente, una terapia epigenetica: l'acido folico per la prevenzione dei disturbi di sviluppo del tubo neurale (anencefalia e spina bifida), di patologie congenite cardiache, della labiopalatoschisi, dell'autismo e del basso peso alla nascita; si è visto che l’integrazione con acido folico, che è un agente metilante, riduce notevolmente la comparsa di queste importanti patologie.
Quotidianamente, facendo la spesa dal fruttivendolo, facciamo “terapia epigenetica”; cime di rapa, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, broccoli, ravanello, rucola contengono isotiocianati che determinano l'acetilazione degli istoni che favorisce la trascrizione dei geni, cioè che favorisce l'espressione del gene.
I massaggi, sono lo strumento più adatto risolvere un infiammazione del tessuto adiposo; coadiuvano e si integrano in questo processo naturale di recupero del peso forma e nella prevenzione della obesità e della decadenza estetica.